sabato 18 gennaio 2014

Full immersion in Berna

Viaggiatori nel mondo: Rosaria & Franco

Pensare di visitare una città, anche in un solo giorno, all’insegna della tranquillità, del silenzio, passeggiare per il centro storico, vedere numerosi e affollati locali che si affacciano sulle piazze e non sentire nessun rumore, sembra tutto così surreale.

Beh, credetemi è accaduto veramente!!!

Abbiamo visitato Berna in una giornata e… questa sensazione è reale.
Berna


Berna è una città piccola, ben curata con fiori bianchi e rossi ovunque e attorniata da un panorama naturale attraente. Al primo impatto si rivela molto accogliente: poco traffico, molte piste ciclabili… ma soprattutto abbiamo avuto la sensazione che fosse molto “quieta”e “lenta”… e tutto questo ha regalato alla città un’atmosfera fiabesca.
Città di Berna dall'alto
Berna...  in bicicletta


Berna sorge su una penisola circondata dal fiume Aare e vederla dall’alto si è aperta a noi con tutto il suo fascino, i suoi colori che vanno dal rosso scuro dei tetti al verde intenso degli alberi, le case che sembrano disposte ad anfiteatro intorno al fiume strette le une alle altre lungo viottoli e nonostante il tempo fosse incerto trasformatosi improvvisamente in una giornata uggiosa, è stato tutto molto suggestivo. 
Case viste dall'alto

Lo stupore di un centro storico così perfettamente conservato che definire splendido è poco, con le sue numerose fontane, le vie porticate, i viottoli acciottolati, le chiese, gli edifici del XVI secolo con le facciate in mattoni dallo stile barocco, le torri storiche le donano il fascino d’ altri tempi.
Via principale con i portici
Via principale con i portici
Edifici tipici

Non possiamo raccontarvi nei dettagli un vero itinerario, però possiamo certamente invitarvi a visitarla, per assaporare tutto quello che coniuga storia, cultura e sobrietà di una città che pur essendo la capitale della Svizzera, è a misura d’uomo.
Centro storico

Da non perdere:

- Il centro storico dove percorrendo la Junkerngasse, si possono ammirare le tipiche case con i portici. Sono ben 6 km di portici che vantano lo shopping al coperto più lungo d’Europa. Esso è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità.

- Le undici fontane figurative in stile rinascimentale sparse per il centro storico. Quella più nota è situata lungo il percorso della Kramgasse.
Fontane del centro storico

- Kramgasse, simbolo del centro storico di Berna, una via circondata da edifici costruiti in stile barocco e al n°49 si può visitar la casa – museo che ospitò Albert Einstein.

- Rosengarten il giardino delle rose situato sulla sponda del fiume Aare.

- Il più famoso edificio storico nel centro della città, lo Zeitglocknturm, l’antica torre dell’orologio, con il suo celebre carillon rappresentato da statuine mobili che strega gli spettatori per quattro minuti allo scoccare di ogni ora piena.
Antica torre dell'orologio


- il Barengraben - il fossato degli orsi, la più frequentata delle attrazioni turistiche di Berna.

- Bundeshaus, l’imponente palazzo federale del Parlamento svizzero. Sulla piazza è spettacolare vedere dalla pavimentazione zampillare a frequenze determinate i getti d’acqua.
Piazza del Parlamento svizzero

- La Cattedrale gotica (Berner Munster) con la sua facciata riccamente decorata da statue.
Cattedrale gotica

Avendo a disposizione più giorni, per gli amanti dell’arte vi consigliamo di visitare il Zentrum Paul Klee, che ospita una grande quantità delle opere dell’artista e si trova all’interno di un edificio progettato da Renzo Piano.

- Il Kunstmuseum (museo di belle arti) che espone alcune tra le più notevoli collezioni dell’arte svizzera, tra cui artisti come Monet, Chagall, Dalì, Klee, Modigliani.

I mezzi pubblici sono efficienti e permettono di raggiungere ogni angolo della città anche le mete più distanti.

Berna languida e tranquilla capitale.

Senza dubbio una città stupenda da scoprire e visitare.
La consigliamo a tutti coloro che sono stressati dalla vita frenetica delle grandi città.
Berna notturna

Rosaria e Franco


martedì 14 gennaio 2014

Weekend tra Tirano e Trenino rosso del Bernina

Viaggiatori nel mondo: Elena e Andrea

Venerdì 10 gennaio 2014 io e il mio ragazzo partiamo di prima mattina, da Dalmine (BG) per Tirano (SO), un paesino situato in Valtellina che raggiungiamo per mezzogiorno.
Sistemiamo i bagagli all’hotel prenotato via internet,”Hotel Centrale di Tirano” che risulta essere molto accogliente, pulito e confortevole con la particolarità di essere situato nel piccolo centro storico del comune tiranese.
Dopo questa prima sistemazione, decidiamo di avventurarci per una passeggiata nelle vie principali del paese, composta da vari vicoli e da un corso con negozi e bar che porta dal centro storico alla Basilica della Madonna Tirano situata all’estremo opposto.
All’ora di pranzo decidiamo di fermarci a mangiare un trancio di pizza, seduti su di una panchina posta al sole nel vecchio mercato.
Nel pomeriggio scegliamo di visitare lo showroom della cantina Plozza, una cantina rinomata in tutto il mondo per i suoi eccellenti vini rossi, in particolare gli sforzati.
Qua veniamo accolti da un ragazzo molto disponibile che ci spiega la storia, le composizioni dei vini e i procedimenti di lavorazione delle loro uve.
Soddisfatti da quest’ incontro e dopo aver degustato in loco un fenomenale “sfursat”, ritorniamo in hotel dove ci attende la meravigliosa spa, con doccia emozionale, vasca idromassaggio, sauna, bagno turco e buonissime tisane da sorseggiare sdraiati su delle chaise longue.
Rilassati ci prepariamo per la serata e optiamo per una cena tranquilla a Bormio, località turistica distante circa 30 min. da Tirano.
Il paese ci accoglie con molta neve e un paesaggio decisamente più invernale di quello tiranese, mangiamo una pizza al ristorante/pizzeria “La Skandola”, locale rustico con media qualità e buon prezzo, situato di fronte alle terme di Bormio.
Finito di cenare facciamo un breve giretto nel centro che a causa del forte freddo abbandoniamo rientrando in albergo.

Il giorno seguente ci svegliamo alle 8.30 e dopo avere fatto una buona colazione presso l’hotel, ci dirigiamo alla stazione, poco distante (10 min. a piedi) per partire alle 9.40 con il famoso Trenino Rosso del Bernina.
I biglietti del treno, onde evitare la non presenza dei posti nelle carrozze panoramiche, li abbiamo prenotati telefonicamente qualche giorno prima e ritirati appena arrivati a Tirano.
Promettendo un viaggio delizioso e confortevole dato il servizio efficiente e la spaventosa puntualità del treno partiamo alla volta di...
Il percorso ci ha portato dalla Valtellina a St. Moritz attraversando affascinanti e surreali paesaggi montuosi ampiamente innevati creando un’atmosfera unica. (il treno offre anche la possibilità di fermarsi in varie stazioni del percorso)
Dopo circa 2,20 ore arriviamo a destinazione nella piccola e lussuosa cittadina svizzera, meta per privilegiati.
Giriamo per le vie del centro tra negozi di griffe, sculture di ghiaccio e ammirando il lago completamente ghiacciato, giungiamo all’ora di pranzo decidendo di mangiare un panino al bar della stazione ferroviaria che purtroppo, pensando di risparmiare qualche spicciolo ci smentisce subito, perché pur essendo lontani dal centro paghiamo due pessimi panini (freddi), una coca cola e un’acqua, servitici molto malamente, 21 €, sconsigliamo vivamente di pranzare in questo locale.
Risaliamo sul trenino alle 14.45 per tornare e ripercorrendo quei fantastici paesaggi, arriviamo nuovamente a Tirano alle 17.10.
Arrivati e giunti al termine di questa magnifica esperienza, raggiungiamo l’hotel.
In albergo ci rilassiamo nuovamente nella spa e dopo esserci preparati, decidiamo di cenare presso “Osteria Roncaiola”, situata appunto nell’omonima località che si raggiunge percorrendo un’ardua strada che porta dai 430 agli 802 m.s.l. in meno di 5Km. (sconsigliata in caso di gelo o neve perché priva di protezioni).
L’Osteria Roncaiola ci ha stupiti per la sua immensa vista che domina la vallata di Tirano e per la sua cucina tipicamente valtellinese, con pizzoccheri, bresaole, formaggi ecc… cucinati divinamente.
Per essere sicuri di mangiare come noi nella veranda totalmente vetrata e seduti in un angolo veramente romantico, vi consigliamo di prenotare in largo anticipo.
Cucina e servizio ottimi, ristorante degno di essere consigliato.
A questo punto della giornata, stanchi ma felicemente con la pancia piena torniamo in hotel.

L’ultimo giorno lo dedichiamo alla Basilica della Madonna di Tirano costruita in seguito alla sua apparizione nel lontano 1504.
Una visita a questa chiesa è d’obbligo sia per le numerose decorazioni sia per il suo maestoso e conosciuto organo in legno posto al centro del santuario.
Dopo averla ammirata, rientriamo in albergo e dopo esserci rilassati per l’ennesima volta nel centro benessere, salutiamo il personale molto accogliente e competente del “Centrale” per ritornare verso casa.
In conclusione ci sentiamo di consigliare Tirano soprattutto per la comodità della vicinanza alla stazione di partenza del Trenino Rosso del Bernina ma anche per rilassarsi staccando dalla quotidianità di ogni giorno.
Basilica della Madonna di Tirano

Cantina Plozza - Tirano

Paesaggio dal trenino del Bernina

Paesaggio dal trenino del Bernina

Paesaggio dal trenino del Bernina

St. Moritz

SPA Hotel Centrale - Tirano

Vista dalla località Roncaiola sulla vallata di Tirano

Elena e Andrea

lunedì 13 gennaio 2014

Fete du Citron 2013 a Mentone

Viaggiatori nel mondo: Stefania

C'era una volta, nei lontani anni 80, un cartone animato che raccontava le vicende di Willy Fog uno strano tipo che non si incontrava quasi mai nella città dove viveva insieme a due amici fidati Rodigon e Tico.
Il cartone narrava la decisione di questo piccolo gruppo molto unito di intraprendere il giro del mondo in 80 giorni, una scommessa che Willy aveva fatto assumendo Rodigon come capo della spedizione e Tico come portafortuna e mascotte del gruppo al quale successivamente si unirono Venere e Romy colei che doveva essere la gioia degli occhi di qualche membro della comitiva.
Sui ricordi di questo cartone animato, compagno dei pomeriggi di infanzia, ecco spuntare il tema della Fete du Citron 2013 di Mentone, esattamente il Giro del Mondo in 80 giorni. Ho pensato inizialmente di partecipare a tutte e tre le uscite ma mi è stato impedito nonostante tutta la mia buona volontà e così mi sono accontentata di un bis.

Il Sole non splendeva più come lo scorso anno e la luce non aveva più la stessa magia ma le sculture in agrumi tenute insieme da ben 500000 elastici all'interno dei Giardini Biovès hanno ravvivato l'atmosfera rendendola allegra e festosa e offrendo ai fotografi grandissimi spunti per le varie inquadrature. Si spaziava infatti dal benvenuto del limone a elefanti, cammelli cavalcati da altrettanti limoni, il Big Ben di Londra, la Statua della Libertà di New York, la Pagoda di Pechino, richiami egizi ed indiani, imbarcazioni, valigie, uno spettacolare trenino fumante tutto di agrumi pronto a partire per quel viaggio virtuale. All'interno di quei giardini la gioia dei miei occhi era data dalle mie due Nikon, una D5100 con ottica 18-55 mm che ha permesso di cogliere al meglio le sculture e l'immensità del mare e una D3000 con oculare 70-300 mm per i particolari più deliziosi.
In quel giorno ricorreva l'80° compleanno della Fete du Citron e questa panoramica fotografica omaggiata da una torta di arance e limoni rappresenta il modo migliore per festeggiare.

In quel momento mi sentivo proprio come Willy Fog, un personaggio che fa di tutto per stare lontano dalla sua città così triste, monotona e crudele, instancabile viaggiatrice che avrebbe percorso davvero tutto il mondo insieme a persone speciali ormai dentro al mio cuore, che mi avrebbero offerto tutto quello di cui avevo bisogno: protezione, affetto, calore, premura, divertimento. Ma la realtà era un'altra, ben diversa, triste e drammatica e nessuno poteva più cambiarla ormai. In quei momenti la magia andava arricchita dalla preziosità del mare e dal suo moto ondoso, niente di più sublime nella stagione invernale, un rifugio dall'angoscia, dalla profonda solitudine.

Quelle onde così mosse ma altrettanto delicate nel silenzio della spiaggia avvolgevano in un tenero abbraccio che asciugava le lacrime e ridonava speranza e sembravano tornare a riva come se volessero restituire qualcosa ormai perso da tempo, troppo tempo. Poi mi era tornato in mente il ritornello del cartone animato: "Gira gira il mondo e poi 80 giorni e noi il mondo noi l'avremo visto. La storia avanti va, tutto qui si fermerà, aspetteranno solamente noi e tutti pronti si va via". Davvero il mare sembrava aspettarmi quel giorno, proprio come un anno fa, quando era calmo e tranquillo e il sole brillava su quel blu meraviglioso dell'acqua. Anche se la luce mancava, avrei voluto davvero che tutto si fermasse ancora come quella volta ma la mia storia, la nostra storia deve andare avanti in qualche modo, non so come, non so per quanto tempo ancora, ma nel tempo che rimane a disposizione meglio davvero essere sempre pronti a partire per girare il mondo, e fotografarlo nei suoi colori, nei suoi angoli sconosciuti ma romantici, se non in 80 giorni in ogni momento di pausa che la vita concede dalla frenesia, dalla monotonia, dalla sofferenza fisica e psicologica fino a quando sarà possibile. 











Stefania