Viaggiatori
nel mondo: Stefania e Claudio
Per
il nostro anniversario decidiamo di prenderci una pausa a
Fuerteventura con la speranza di tornare un po’ abbronzati, cosa
che non succederà perché, purtroppo, il tempo è stato inclemente.
Si
parte dopo pranzo dall’aeroporto di Bergamo dove atterriamo nel
tardo pomeriggio;lì ritiriamo l’auto che abbiamo prenotato
dall’Italia e subito partiamo alla volta del nord e precisamente
alloggiamo a Costa Calma dove staremo per 3 giorni.
Vista dall'hotel
1°
giorno
Dopo
un’abbondante colazione ci dirigiamo verso Morro Jable dove ci
aspetta un fantastico lungomare fiancheggiato da ristoranti, bar e
negozi. Qui facciamo una sosta alla spiaggia di Matorral lambita da
acque cristalline dove fa da guardia il faro.
Faro di Matorral
Spiaggia di Matorral
Lasciamo
alle spalle Morro Jable e partiamo in direzione Puertito de La Cruz
dove raggiungiamo, tramite strada sterrata, il Faro di Jandia, punto
di riferimento dei naviganti.
Faro di Jandia
Nel
ritorno costeggiamo una delle più belle spiagge dell’isola Playa
Jandia e ci imbattiamo nel villaggio di pescatori di Puerto de la
Cruz, dove a pranzo si possono gustare favolosi piatti di pesce.
Lungomare di Morro Jable
Una
volta rientrati in hotel ceniamo e ci ritiriamo in camera a leggere
un buon libro, poiché fuori il clima è abbastanza freddo a causa
anche del vento che soffia impetuoso e che ci accompagnerà tutto il
soggiorno.
2°giorno
Oggi
iniziamo con Puerto del Rosario, capoluogo dell’isola dove a causa
della pioggia che scende copiosa decidiamo di andare a vedere il
Centro Commerciale Las Rotondas dove usciamo quasi subito. In auto
facciamo un giro panoramico a El Castillo dove un’orda di brutte
costruzioni ne fanno da contorno.
A
metà strada della costa orientale troviamo Caleta de Fuste una
piccola baia a forma di ferro di cavallo attorniata da numerosi
locali per turisti dove ci fermiamo per un caffè.
Ci
dirigiamo verso sud di Caleta verso Pozo negro un piccolo villaggio
di pescatori con la spiaggia di sabbia nera, dove vediamo surfisti
volteggiare tra le onde impetuose.
Villaggio di Pozo Negro
Dopo
una breve sosta andiamo a vedere il Faro de Enillada dove dalla sua
sommità si possono osservare le onde dell’oceano che sbattono
contro la sua base di roccia; quando il cielo è limpido si può
vedere la costa africana.
Faro de la Entellada
Nel
ritorno passiamo da Las Playtas una piccola cittadina affacciata su
di una spiaggetta di sabbia vulcanica dove si affacciano ottimi
ristoranti; qualche chilometro oltre troviamo Gran Tarjal anch’esso
con spiaggia di sabbia nera dove le sue acque meritano da anni la
bandiera blu.
Las Playtas
Spiaggia Gran Tarajal
Ormai
si è fatto tardi e decidiamo di rientrare in hotel
3°
giorno
Dopo
colazione facciamo le valige perchè da oggi il nostro alloggio sarà
a sud dell’isola e precisamente a Corralejo all’hotel Tres Islas.
Durante
il tragitto prima di arrivare a destinazione facciamo varie tappe.
La
prima è a Tuineje dove visitiamo la chiesa di San Miguel dedicata
all’arcangelo Gabriele; poco distante il piccolo centro di
Tiscamanita dove non può essere tralasciata una sosta ai mulini a
vento oggi attrezzati come centro didattico e qui ,tramite pannelli
esplicativi, ne viene raccontato l’utilizzo.
Centro Mulini a vento
iprendiamo
l’auto e ci dirigiamo verso il Municipio di Antigua e qui entriamo
in una tipica chiesa in architettura canaria: la chiesa di Nuestra
Senora de Antigua il cui altare appare dipinto elusivamente di
rosa/verde.
Interno chiesa nostra signora di Antigua
La
prossima tappa è il Municipio di Betancuria capitale storica
dell’isola che conserva ancora edifici del periodo coloniale. A
testimonianza del glorioso passato rimane la cattedrale di Santa
Maria di Betancuria con annesso museo sacro; essa appare all’interno
arricchita di elementi eterogenei dove spicca un fantastico pavimento
in pietra ed un soffitto con intarsi lignei colorati.
Campanile cattedrale di Betancuria
Ormai
si è fatta ora di pranzo e ci fermiamo a mangiare delle gustose
tapas in un bar con vista sulla cittadina. Passaggio in auto a Vega
de Rio Palmas dove vediamo esternamente la chiesa della Virgen della
Pena, patrona delle canarie.
Chiesa della Vergine della Pena
Prima
di arrivare a destinazione ci dirigiamo verso Pajara dove a nordovest
si trova Ajuy un’alternanza di rocce e sabbia nera e qui decidiamo
di fare una breve passeggiata fronte mare per arrivare alla Caleta
Negra una grotta scavata dal vulcano dalla quale sgorga acqua
cristallina.
spiaggia di Ajuy
caleta negra
Ormai
è pomeriggio inoltrato e dopo circa mezz’ora siamo a Corralejo
dove le dune di sabbia appaiono ai nostri occhi come un fantastico
spettacolo della natura.
4°
giorno
Oggi
decidiamo di passare la giornata a Corralejo dove dopo aver
parcheggiato l’auto facciamo una passeggiata in centro dove gli
edifici più antichi sono utilizzati come bar, ristoranti, negozi…
ma la cittadina non ci entusiasma molto e dopo una pausa…tapas…
sul lungomare ci spostiamo alla Playa del Cotilllo dove finalmente ci
fermiamo a prendere il sole riparati dal vento grazie alle alte rocce
che circondano la spiaggia (sarà… purtroppo... l’unica volta).
Corralejo
spiaggia di Cotillo
Nel
ritorno ci fermiamo veder il faro di El Toston che domina la baia di
El Cotillo per poi concludere la serata a cena presso un ristorante
sul lungomare di Corralejo.
Faro de il Tolston
5°
giorno
Fantastica
colazione al Tres Islas e partenza per Lajares che raggiungiamo dopo
circa un quarto d’ora; il luogo è noto per i tradizionali vestiti
che indossano le donne locali molto colorati e ricercati dai turisti
e qui ci fermiamo in un piccolo bar dove beviamo un fantastico caffè
italiano.
A
circa 6 km a sud sorge Tindaya situata ai piedi della montagna
omonima; una volta arrivati vi apparirà ai vostri occhi una stradina
stretta e lunga, percorribile in auto, della quale non vedete mai la
fine ma quando arrivate in fondo, parcheggiate l’auto e dopo circa
dieci minuti a piedi, ai vostri occhi apparirà uno spettacolo da
favola dove gli speroni rocciosi altissimi lo fanno sembrare ad un
fiordo naturalmente con colori ben diversi.
Lì
ci attardiamo per delle foto e poi facciamo rientro all’hotel.
6°
giorno
Il
penultimo giorno decidiamo di prendere il traghetto che ci porta
all’Isola di Los Lobos un vero gioiello della natura. L’isola è
completamente brulla e rocciosa , c’è un solo ristorante dove
poter mangiare pesce freschissimo; ci si può fermare alla spiaggia
della concha o nella baia dopo il puertito che è riparata dal vento.
In 45 minuti si può raggiungere il faro e in meno di due ore girare
l’intera isola. Da ricordare che l’ultimo traghetto che riporta
sulla terraferma è alle ore 16. Giunta ormai l’ora della partenza
ci avviciniamo al pontile in attesa del rientro. Fortunatamente al
ritorno il mare è un pó più calmo e ci possiamo godere con più
tranquillità il “viaggio”.
Mare di Los Lobos
Los Lobos in lontananza
Arrivati
al porto di Corralejo ci fermiamo per un gelato. Prima di rientrare
in hotel ci fermiamo al parco naturale de Las Dunas considerato da
molti il Sahara d’Europa e come due bambini ci divertiamo a salire
su e giù dalle dune che il vento muta continuamente con il rischio
anche di… perdersi. Il vento che sferza continuamente i nostri
volti ci fa desistere dal continuare a rimanere e ci rechiamo in
hotel a preparare le valige e a cenare; domani si torna….
Dune di Corralejo
7°
giorno
Oggi
ci alziamo un po più tardi poiché il volo sarà in serata quindi
una volta fatta colazione e caricate le valige partiamo alla volta di
Puerto del Rosario dove si trova l’aeroporto ma durante il tragitto
ci fermiamo per alcune visite. Ad Oliva ci fermiamo alla Chiesa di
Nostra Signora de la Candelaria dove la caratteristica è l’ alto
campanile in pietra vulcanica nera.
Chiesa de la Candelaria
Molto
interessante è anche la Casa de los Coronelos un tempo occupato da
militari. Belli sono i balconi in legno e le decorazioni alle
finestre ed alle porte.
Casa de Los Coreneles
Si
è fatta ormai l’una e ci avviciniamo alla zona portuale con la
voglia di mangiare un buon piatto di pesce ma decidiamo di fermarci
in un ristorantino molto invitante ed assaggiare vari tipi di tapas
cucinate squisitamente anche a base di pesce……
Dopo
pranzo riconsegniamo l’auto ed una navetta ci porta in aeroporto
dove partiamo dopo circa due ore ed atterriamo a Bergamo intorno alla
mezzanotte. A parte il tempo non bellissimo l’isola merita
senz’altro un soggiorno…. Ci torneremo…. meglio ad
ottobre/novembre come ci hanno suggerito gli abitanti del posto.
Claudio
e Stefania